Manifesto: Più nulla senza noi donne
Chi siamo?
Siamo donne che si sentono fiere eredi dello
sviluppo dei movimenti progressisti femminili in Slovenia che dura già da 150
anni. Con questi movimenti abbiamo conquistato: il diritto all'istruzione per
tutte le professioni, il diritto ad un salario uguale, il suffragio universale,
il diritto di decidere del proprio corpo e una nazione sociale che ci permette
la realizzazione di questi diritti. All'interno di questi movimento ci siamo
emancipate dal predominio maschile nella vita pubblica e personale da parte
della chiesa e di una nazione non democratica.
Siamo donne che ci sentiamo responsabili non solo della protezione dei diritti ottenuti e delle conquiste ma anche della loro divulgazione, miglioramento e soprattutto realizzazione
Siamo donne che ci sentiamo responsabili non solo della protezione dei diritti ottenuti e delle conquiste ma anche della loro divulgazione, miglioramento e soprattutto realizzazione
Come intendiamo la crisi?
L' Unione europea e la Slovenia sono cadute in
una trappola a forma di un tipo di capitalismo nel quale la decisione sul
consumo dei beni sociali creati passa dalle autorità elette democraticamente e
da altri soggetti di decisioni democratiche (i partiti, i partner sociali, le
organizzazioni non governative) alle istituzioni finanziarie internazionali e
private, alle corporazioni sovranazionali e alle strutture di potere
soprannazionali che decidono nell'interesse economico delle nazioni più potenti
e altri soggetti. Si tratta di un trasferimento - e accumulamento - latente del
potere economico e politico a un portatore che non ha un sostegno democratico
legale. La maggioranza della popolazione mondiale è sempre più povera e
abbandonata all'arbitrio di uno strato fine di autorità ovvero una oligarchia
finanziario-economica che ha rubato la democrazia, lo stato di diritto e la
nazione sociale a questa maggioranza, derubandola della dignità dell'uomo e di
un presente e un futuro degni dell'uomo.
La forma slovena di questo processo è
caratterizzata dalla partitocrazia, da una denazionalizzazione ingiusta e
imparagonabile alle altre nazioni e dalla corruzione sistematica; tutto ciò
porta alla distruzione della base economica dell'intera società, alla
regressione e mancanza di indipendenza universali e alla dipendenza
neo-coloniale dei debitori. La cultura che, a differenza del mondo della
industria culturale e dello spettacolo, non risulta nel rendimento finanziario
o capitale è diventata la ragazza della società e ci possiamo accorgere delle
ineliminabili conseguenze ogni giorno, non solo nel settore della etica e
estetica ma anche su ogni livello della vita sociale.
Il circolo delle vittime si espande già da più
di due decenni e, dopo lo scoppio della crisi finanziaria e la recessione
mondiale nel 2008, la maggior parte delle persone sente le conseguenze. Nonostante le numerose voci che pubblicamente
e legittimamente esprimono il loro desiderio per differenti tendenze dello
sviluppo sociale, compreso lo sviluppo economico, noi sentiamo la mancanza di
una visione che rispetti la necessità di eccedere la già esistente divisione
basilare dei sessi che induce le idee distruttive del governo sul «vero»
progresso
Come capiamo i protesti?
La rivolta contro la espropriazione economica e politica e contro la costante intimidazione ha sollecitato i protesti di massa e ha convinto le persone a scendere in piazza. Ciò che oggi chiamiamo la insurrezione slovena è la lotta di diversi sindacati, movimenti, gruppi di interesse, iniziative, masse di gente povera e umiliata ma anche di individui creativi e socialmente affermati che sono stati trascurati o azzittiti contro l'abuso da parte dello stato di diritto, delle istituzioni democratiche inclusi i partiti e anche contro alcuni media che spesso nascondono i veri contenuti e le conseguenze di questo processo.
La rivolta contro la espropriazione economica e politica e contro la costante intimidazione ha sollecitato i protesti di massa e ha convinto le persone a scendere in piazza. Ciò che oggi chiamiamo la insurrezione slovena è la lotta di diversi sindacati, movimenti, gruppi di interesse, iniziative, masse di gente povera e umiliata ma anche di individui creativi e socialmente affermati che sono stati trascurati o azzittiti contro l'abuso da parte dello stato di diritto, delle istituzioni democratiche inclusi i partiti e anche contro alcuni media che spesso nascondono i veri contenuti e le conseguenze di questo processo.
Insieme ad altri gruppi che condividono le
nostre idee lottiamo per:
1. uno stato di diritto che protegge tutti i
diritti umani che sono universali, indivisibili e inalienabili e permette la
loro effettiva imposizione;
2. uno stato sociale che per il bene comune
includa tutti i servizi e i beni che
permettono ad ogni singola persona di inserirsi in modo creativo e con uguali diritti
nella società;
3. una democrazia nella quale le persone
abbiano in effetti la possibilità: - di trattare le domande e le richieste
sociali nelle forme fondamentali dell'organizzazione sociale (abitativa,
comunità di lavoro e altre); - di deliberare sull'assicurazione delle
condizioni di vita e lavoro negli organi votati democraticamente e non nel
vertice dei partiti; - per i cittadini e le cittadine di collaborare
direttamente nella formazione dei criteri per i candidati e nella formazione
della scelta dei candidati per poi da queste liste votare per nome i propri
rappresentanti, costantemente e direttamente influenzare il loro lavoro,
controllare la loro responsabilità e se necessario dare il voto di sfiducia.
Donne coscienti in Slovenia ci uniamo al
movimento di insurrezione sulla nostra propria base. Vogliamo
una riflessione fondamentale sui cosi detti valori maschili che fanno girare il
mondo (e che vengono difesi e messi in atto sia dai
uomini che dalle donne) e lottiamo tramite il riconoscimento del ruolo e del
potenziale delle donne per la rivalutazione dei valori nelle attività del stato
di diritto e della nazione sociale e per una democrazia che soddisfi anche i
gruppi sociali più vulnerabili. Perciò
pretendiamo soprattutto:
1. Rappresentatività uguale per le donne e gli
uomini in tutti gli organi di decisioni sociali, economiche e politiche - una
introduzione immediata della democrazia paritetica.
2. Sviluppo sostenibile della Slovenia che
deriva e investe nella natura e nella gente.
3. Una assicurazione sociale e sanitaria di qualità, universale e ugualmente accessibile a tutti.
3. Una assicurazione sociale e sanitaria di qualità, universale e ugualmente accessibile a tutti.
4. Un miglioramento della legislazione
familiare, considerando le nuove forme
di famiglia.
5. Mettere fine a una nazione sociale che viene
usata come una beneficenza personale; perciò vogliamo un aumento dei redditi
sociali e del salario minimo per raggiungere un livello che garantisca una vita
degna dell'uomo oppure una nuova forma di assicurazione finanziaria da parte
dello stato che permetta una vita decente.
6. L'assestamento delle condizioni di lavoro:
divieto degli straordinari, riduzione dell'orario di lavoro e nuovi posti di
lavoro introducendo anche attività economiche che operano senza profitti e la
sospensione delle forme flessibili/incerte del lavoro che in effetti colpiscono
di più le donne e intere famiglie.
7. L'assestamento delle condizioni di lavoro
dei lavoratori autonomi nella cultura e nel giornalismo e l'assicurazione dei
standard sociali, finanziari e di lavoro generali in questo tipo di attività autonome.
8. L'assicurazione di un libero ingresso nel
processo dell'educazione sul livello secondario e terziario con le stesse
condizioni per tutti a prescindere dalla loro classe sociale e economica.
9. La eliminazione immediata di tutte le leggi
e norme che permettono la violazione del principio costituzionale della
divisione delle comunità religiose dallo stato.
Come agiremo?
Le donne progressiste in Slovenia ci
aggreghiamo al movimento di insurrezione e uniamo tutti le nostre potenzialità
per formare insieme risposte alternative alla ampiezza economica, sociale,
etico-culturale e politico-sociale di questa crisi. Per assicurarci di uscire
tranquillamente da questa crisi useremo la nostra presenza per moltiplicare le
file degli insorti, arricchiremo con le nostre proposte la ricerca di
alternative e cercheremo di trasformare le istituzioni all'interno delle quali
siamo già attive affinché servano alle reali necessità della maggioranza (99%)
delle persone.
Una transizione senza una adeguata rappresentatività
delle donne nella vita pubblica ci è già costata molto. Più nulla senza di noi!
La nostra forza è nella nostra determinazione a proteggere la democrazia
definendo nuovamente la responsabilità politica per il bene pubblico e qui
prendiamo la iniziativa. La nostra forza è nel nostro sapere, la nostra forza è
nel nostro numero! Mostriamo questa forza- unisciti a noi! Non su di noi, non
per noi, non senza di noi! Con noi!
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